Cosa fare se il tuo cane mangia un boccone avvelenato e non hai possibilità di raggiungere il veterinario?

Purtroppo in questi anni si sente sempre più spesso di persone senza scrupoli e senza un’anima che preparano dei bocconi di cibo per avvelenare i cani. Secondo la loro mente arida e senza amore, combatterebbero il randagismo o ucciderebbero un cane pericoloso, che potrebbe aggredire la sua famiglia. Ci vuole davvero cattiveria per preparare una trappola, volta ad uccidere dopo molta sofferenza un essere vivente, che, ricordiamolo, non ha scelto di essere randagio o aggressivo o malato.
Il randagio è frutto dell’abbandono è frutto della non sterilizzazione è frutto di accoppiamenti e cucciolate che poi vengono abbandonate perché “nessuno li ha adottati”, insomma il randagio è frutto dell’uomo.

Ma cosa fare se si trova un cane che ha ingerito del veleno? oppure se mentre sei a passeggio, il tuo cane mangia un boccone da terra e tu non riesci a bloccarlo in tempo?

L’immediata individuazione di un avvelenamento è spesso il fattore decisivo che può salvare la vita del cane che ne è vittima.
Per la realizzazione di esche e bocconi avvelenati si usano varie sostanze, che danno sintomi diversi oltre a colpire l’organismo dell’animale con tempi e danni differenti. I sintomi principali di un sospetto avvelenamento sono quindi svariati.
I veleni per cani più comuni sono la stricnina, il metaldeide, i diserbanti e i veleni contro i topi, che agiscono velocemente e, se non diagnosticati velocemente, sono letali.
Con questi veleni, infatti, dai 30 minuti alle 2 ore dopo l’ingestione il cane può presentare i seguenti sintomi:

  • gli arti si irrigidiscono
  • diventa incapace di mantenersi sulle zampe
  • inizia a salivare eccessivamente o a respirare con difficoltà
  • cade in preda a crisi convulsive, con vomito e diarrea.


In caso di sospetto avvelenamento del proprio animale, bisogna mettersi in contatto telefonico con il centro veterinario più vicino oppure, se presente in zona, con la Guardia Medica Veterinaria.
Nell’attesa del veterinario e dopo averlo consultato a riguardo, si può cercare eventualmente di far vomitare il cane: utile a questo scopo, in assenza di farmaci appositi, è la somministrazione di acqua abbondantemente salata.
In ogni caso non somministrare mai latte.
Questo permetterà di avere il tempo per portarlo alla più vicina clinica veterinaria per effettuare le terapie del caso.
Bisogna inoltre cercare di mantenere l’animale tranquillo ed evitare qualsiasi inutile stimolo sonoro o visivo che possa contribuire a scatenare una crisi convulsiva.

Una volta effettuato tutto quanto necessario e possibile per salvare l’animale, è meglio notificare una denuncia alla più vicina stazione di polizia giudiziaria della zona poi, con il veterinario, individuare il tipo di veleno che ha intossicato l’animale.
Il veterinario, dal canto suo, per legge dovrà inoltrare denuncia di avvelenamento al sindaco del Comune e dovrà interessarsi per far individuare il tipo di veleno che ha intossicato l’animale.

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