Il nostro cane capisce il nostro rimprovero?
Vi siete mai chiesti se quando rimproverate un cane per qualche marachella, lui vi capisce? Oppure vi siete mai chiesti se riuscite voi stessi a farvi capire?
Come si rimprovera un cane?
In realtà non è così semplice come si possa immaginare, questo perché noi tendiamo sempre a rimproverare il cane come se fosse un bambino piccolo, tendiamo ad assumere diversi comportamenti, certe volte urliamo, certe volte cerchiamo di restare calmi, gesticoliamo o tendiamo a trattarlo male.
Bisogna capire che se continuiamo a trattare il cane come un piccolo umano avremo solamente creato un altro cane non educato.
Il fatto che la maggior parte dei proprietari non sia capace di rimproverare il cane è assodato, basta guardarsi intorno per scoprire cani ansiosi, impauriti, aggressivi, troppo sottomessi (fino ad essere inibiti): trovarne uno equilibrato è una rarità.
La cosa assurda è che la maggior parte dei proprietari non si rende conto nemmeno del problema: Magari si lamenteranno pure se il cane tira al guinzaglio o se abbaia per ogni cosa, dando noia ai vicini, questo non capendo che non è colpa del cane, ma dell’incapacità del padrone ad educare il cane. oppure può dipendere anche dal fatto che il cane è stato preso troppo piccolo. ( leggi a questo proposito l’articolo L’età giusta per prendere un cucciolo).
Di solito, quando noi parliamo al cane lo facciamo in tre modi: con le parole vere e proprie; cambiando il tono della voce; con i nostri gesti, quindi la mimica facciale, la postura, il nostro odore (il cane è bravissimo a percepire la variazione del nostro odore quindi comprende se siamo arrabbiati, spaventati, tranquilli).
Detto questo, quando il cane fa qualcosa che non ci piace dobbiamo dirgli un “No” secco, con tono autoritario, sicuro e calmo, da capo-branco forte e sicuro di sé. Il che significa che non dobbiamo né urlare un No a squarciagola (spaventiamo solamente il cane) e neanche fargli un discorso lunghissimo spiegandogli nel dettaglio perché non deve fare quella cosa “No Amore, non devi fare questo perché poi la mamma si arrabbia perché se fai così mi fai arrabbiare e poi te l’ho detto mille volte di non farlo, lo so che lo fai per farmi dispetto…” e via così con infiniti poemi, indovinate il cane dopo quale parola ha smesso di ascoltarvi.
Dite un “No” secco e ignorate il cane per una decina di minuti.
Non lo guardate, non gli parlate, non lo toccate. E’ possibile che a questo punto cerchi di riguadagnare la vostra attenzione, ma per dieci minuti lui deve cessare di esistere. Passati dieci minuti, quando si è calmato, lo chiamate, magari gli fate fare un bel seduto e gli date un premio: non solo gli fate capire che siete amici come prima, ma anche che il comportamento desiderato e giusto è quello calmo e tranquillo.
Cosa non fare
Ecco cosa non fare quando si sgrida il cane:
- non urlare
- non agitarsi o gesticolare
- non fargli lunghi poemi esplicativi
- non dare colpetti sul muso
- non dare calci
- non minacciarlo
- non fissarlo negli occhi (il cane lo interpreta come una minaccia)
- non sgridatelo coccolandolo, perché altrimenti rinforzate il comportamento indesiderato
- non siate incoerenti
- non pretendente che il cane sappia per scienza infusa cosa deve e cosa non deve fare: se non glielo insegnate voi, come fa a saperlo?
- non dite il “No” nel momento sbagliato, ma solo se lo cogliete sul fatto.
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