Impariamo ad esprimere la Rabbia dentro di noi.
Fin dalla tenera età ci viene insegnato che è cattivo e sbagliato esprimere la collera; ancora oggi questa emozione viene considerata inopportuna, irragionevole, associata all’aggressività e al capriccio; La gente è spesso spaventata dalla propria rabbia: teme che la spinga a compiere qualche azione dannosa e, di conseguenza, ci si rifiuta di prestare attenzione alla collera degli altri e si esita ad esprimere la propria. E’ importante quindi considerare che, se non ci siamo mai concessi di esprimere la rabbia, probabilmente ne abbiamo accumulata una quantità considerevole dentro di noi.
La rabbia, nonostante venga spesso etichettata come emozione negativa, da evitare in noi come negli altri, di fatto diventa negativa, e soprattutto distruttiva, quando non viene riconosciuta ma viene repressa, con conseguenze dannose non solo per se stessi, ma anche per gli altri.questo sentimento può essere devastante, solo se accumulato dentro di te, scavandoti dall’interno. Questo sentimento può essere devastante, solo se lo si accumula, creando dentro di te, una specie di pentola a pressione.
Al contrario di ciò che si pensa, la rabbia è sicuramente utile, se espressa nel modo e nel momento giusto.
Ma come si accumula la Rabbia
La rabbia nasce da continui silenzi, da continui soprusi che tu fai a te stesso, cose che non volevi fare e che hai fatto, parole che volevi dire ma che invece non hai detto, Situazioni che vorresti gestire in un determinato modo, ma che finiscono per essere gestire in un modo che a te non piaceva, subisci la negatività degli altri, le lamentele, le decisioni, le critiche. Tu devi capire il mondo, ma nessuno capisce te, nessuno si sforza a venirti incontro, tutti pensano a se stessi. mantre se vuoi farlo tu, vieni criticato. ed è proprio in queste circostanze, che la rabbia nasce, non viene espressa e si accumula.
Cosa causa la Rabbia accumulata?
La rabbia repressa si ritorce contro noi stessi con attacchi depressivi e sentimenti di inferiorità; inoltre, quando la mente non riesce più a gestire i conflitti, il corpo ne soffre manifestando numerose affezioni psicosomatiche come mal di schiena, ulcere, psoriasi che possono essere legate al soffocamento della collera. In altri casi la rabbia soffocata dentro di noi può esplodere, avendo magari reazioni troppo esagerate e alcune volte distruttive. E’ fondamentale dunque, per la nostra salute psico-fisica, imparare ad esprimere la collera in maniera costruttiva ed appropriata.
Come gestiamo quindi la rabbia?
PLACA L’EMOZIONE PARLANDONE CON UN AMICO: Per rendere possibile un approccio disteso alla discussione con la persona che ci ha fatto arrabbiare, può essere utile scaricare preventivamente le proprie tensioni, telefonando ad esempio ad un amico per raccontargli l’accaduto. Questo serve a far passare il primo moto di collera, quello più aggressivo, senza contare che una terza persona potrebbe suggerirci un modo diverso di guardare le cose.
Tenersi le cose dentro non ha il minimo senso e non porta il minimo beneficio, quindi il modo migliore per sbarazzarsi della rabbia è parlare, e dopo aver parlato con un amico, parlane con chi è stato causa della tua stessa rabbia.
L’atteggiamento da adottare è di tipo assertivo, evitando dunque di scadere in eccessi di alcun tipo, quali le ingiurie e le accuse.
SFOGATI FACENDO SPORT: Sembra che lo sport vada bene per ogni cosa, ma è proprio così, dopo una bella corsa o dopo aver preso a pugni un sacco da boxe, avrai scaricato parte della tua rabbia e sarai in grado di affrontare la situazione che ti ha fatto arrabbiare.
SE LA RABBIA E’ ORMAI RADICATA DENTRO DI TE, PER FATTORI PASSATI CHE HANNO SEGNATO LA TUA VITA, RIVOLGITI AD UN MEDICO PSICOLOGO: Non c’è nulla di male a rivolgersi ad un medico che ci aiuti ad analizzare la nostra vita cercando quel punto di rottura dentro di noi. Nello stesso tempo prova a dedicarti a te stesso e circondarti solo di positività.
Concludo con una frase del Drammaturgo Bertolt Brecht, che racchiude tutto il senso di quest’articolo.
“Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo costringono.”